Elena sta per laurearsi e attualmente non capisce
un cazzo del 90% delle cose che fa.
C'è questo ragazzo, che le piace da anni,
non riesce più a guardare nessuno senza
provare indifferenza, lei vuole solo lui,
non c'è spazio per altri uomini.
Lui, irraggiungibile, stronzetto, alla ricerca
di non si sa cosa, non lo sa nemmeno lui,
come può saperlo?
Ma si sente solo.
Lei anche.
Le sue amiche si sono laureate tempo fa
e sono volate verso altri lidi, ha solo
questa mezza pazza con cui confidarsi.
Mi racconta del suo desiderio per lui.
Vorrebbe che fosse un'amicizia,
perché quando ci ha fatto sesso si è solo
incasinata i neuroni, tutti.
Ma quando lui si passa la mano tra i capelli,
quando lo vede arrivare tra la gente,
mentre la cerca con lo sguardo e non la vede,
quando parlano di sesso, quando lui la guarda
e lei si volta quasi subito perché non riesce
a reggere quello sguardo senza sembrare un pesce lesso,
contiene a malapena il desiderio
entro i confini del pensiero amichevole,
ripetendosi che non è la persona per lei.
Lui è bello e quando si stende sul letto di lei
con pretesti stupidi, quando le fa capire
che farebbe sesso con lei,
la fatica è troppa.
La vagina urla "cosacazzo me ne frega del tuo amor proprio,
qui abbiamo altre esigenze", lei si chiede cosa è meglio fare.
Come funziona con lo scopamico?
"Scopiamo, alzati e vattene", le dico,
queste sono le regole.
Ti viene in mente una cosa romantica
da fare con lui? Non farla.
Fate sesso? Non sentitevi il giorno dopo.
Non coccolatevi dopo l'orgasmo.
Non guardare le vostre foto.
Poi, chi può dirlo?
A volte per le donne fare sesso è come
una roulette russa emozionale.
E poi?
Le chiacchierate che fine fanno?
Le birre amichevoli?
I pomeriggi a sparare cazzate?
Quel clima di confidenza assoluta che si era creato,
che fine fa?
Il desiderio urla ed è difficile da contenere.
Prima o poi i due sessi completeranno quel viaggio
magnetico che hanno intrapreso, l'uno verso l'altro,
no matter what.
L'attesa è finita, veniamo in pace.