venerdì 11 dicembre 2015

"Questo è il mio spazio, quello è il tuo"



Guardateli questi due qui sopra, come sono in equilibrio. Non invadono l'uno lo spazio dell'altro,
eppure sono molto vicini.

Io questa cosa dello spazio l'avevo sottovalutata,
in tutti i sensi. E invece è fondamentale.

Il colore di una stanza può cambiare l'umore.

Anche in una storia lo spazio è importante.

"Questo è il mio spazio, quello è il tuo, io non 
entro nel tuo, tu non entri nel mio".

Non vuol dire che non lasciamo entrare nessuno nella nostra vita,
vuol dire solo che è giusto lasciare lo spazio per viverla
nel modo in cui ci si sente a proprio agio.

Bisogna lasciare lo spazio, la libertà di essere sé stessi.
Bisogna lasciarlo per esprimere quello che 
sentiamo nel modo in cui ci viene spontaneo,
senza esigere.

Non si può stare con qualcuno in modo assoluto,
bisogna stare anche con sé stessi, nel proprio
spazio. È lì che possiamo ritrovarci, è lì che 
ricarichiamo le batterie per non sfogare sull'altro
il proprio malessere.

Bisogna curare il proprio spazio, perché è vita.

Pure scopare sempre nello stesso posto non va bene,
siete d'accordo?

E niente, oggi avevo voglia di sentenziare
sullo spazio.


lunedì 7 dicembre 2015

Organi sessuali come strumenti musicali






Tu sei come uno strumento.
Sdraiata vicino a lui, ti cinge il collo
con un braccio, in modo da riuscire a toccare il seno;
allunga l'altra mano verso il tuo sesso
e ti tocca.
E tu ti senti un po' come un violoncello,
suonata da un uomo con una mano sotto
e una sopra.

Ti stuzzica il capezzolo,
strimpella il clitoride,
dopo infila un dito
e poi un altro.
Spinge a fondo,
poi torna sul clitoride,
sei bagnata e vieni,
lui affonda le dita
dentro di te,
asseconda i movimenti del tuo bacino.

Sei avvolta da lui,
ti cinge ancora il collo e
mentre vieni strapazza 
il capezzolo.

Ti guarda fisso
mentre godi.
poi ti bacia
e ti copre,
perché fa freddo.


sabato 17 ottobre 2015

Un bicchiere di vino per me sola




Vi capita mai di uscire da soli, sedervi da
qualche parte e concedervi una cosa da bere?
La mia coinquilina è astemia, studia,
ha freddo, è stanca, e così se mi gira di uscire
last minute mi ritrovo spesso da sola.

Giorni fa sono andata in un locale
che ho scoperto da poco, piccolo, accogliente
e bellissimo, dove ho notato sin da subito
la gentilezza del personale.

Adoro sedere al bancone, quando vado lì
lo faccio sempre. Se ti siedi al bancone non 
ti va poi così tanto di isolarti.
L'altro giorno,
ispirata dalla copertina col bicchiere Martini, ho portato
con me La tregua di Mario Benedetti,
visto che stavo andando in un bar. Che fantasia, eh?

Ho sorseggiato del vino rosso e per un'oretta
mi sono immersa nella lettura
come non succedeva da giorni.
Succhiavo olive bianche, rosicchiavo bruschette
e sorbivo vino, prima di cena.

Ce n'è qualcuno tra voi?
A me ispirano racconti, i bartender.
Vi piacerebbe leggere racconti zozzi su
qualcuno che sa preparare un cocktail come 
si deve?

venerdì 2 ottobre 2015

E mi hai fatto venire solo con la voce #sexystories



Nelle sere d'inverno andavi a caccia dei miei orgasmi,
per aiutarti mani odorose, labbra umide e membro eccitato.
Ci mettevi impegno, tornavi volentieri tra le mie gambe,
appena potevi.

Di notte, poi, mi restavi vicino e se ti svegliavi
mi coccolavi un po'.

Il mio ansimare era afrodisiaco per te
- sei bella quando godi -
e rallentavi i movimenti se andavo troppo in fretta.

Poi venivamo insieme,
tu, sull'orlo dell'orgasmo da qualche minuto,
ti lasciavi andare a fiotti di sperma,
e dei miei gemiti una volta hai detto: 
"E mi hai fatto venire solo con la voce".

lunedì 28 settembre 2015

Le mani in gola | #Mojito





Le prime ore dietro al bar profumano di menta un po' di più,
arriva a mazzi e tocca a me sistemarla.
Poi la pesto tutta la sera, con lo zucchero di canna,
l'odore del rum esala forte, il rito è sempre lo stesso.

In questo locale un po' vintage di Monti a Roma,
il mojito è una specialità.
Stasera torno al lavoro con dei bei pensieri in mente
e una piacevole sensazione tra le cosce.

Ieri ho preparato cinquantatré cocktail
sotto gli occhi discreti di un ragazzo che
beveva birra. 

Sembra stare bene da solo,
viene al locale da un po' e riserva
una battuta gentile per chi gli siede accanto,
per me e i miei colleghi.

Dopo il turno mangio sempre un ghiacciolo
fuori del locale, seduta su dei gradini.
Ieri notte, mentre succhiavo ghiaccio 
al sapore di limone, l'ho visto 
salire a cavalcioni della sua vespa blu.
Mi ha guardata, si è fermato ad attendermi.

Ho esitato, lo ammetto, ma poi mi sono alzata
da terra, ho fatto i quattro passi che mi separavano 
da lui e sono salita sulla vespa, in silenzio;
gli ho cinto la vita con le mani, mentre con uno scatto
spingeva verso il basso per accendere il motore.

Mi ha portata nel suo piccolo monolocale che si affaccia
su un terrazzino pieno di piante,
sentivo ancora odore di menta.
Dappertutto.

Mi ha assaggiata piano, al buio, non prima di aver 
percorso tutto il mio corpo con le mani,
per spogliarmi e accarezzarmi.

Un fremito, potente.

Ero tesa verso il piacere.
Ha cominciato a scoparmi,
colpi di bacino lenti e decisi,
e mentre godevo ha posato le mani
sulla mia gola, per poi stringerla con 
una lieve pressione.




Da bambina, quando volevo venire in fretta,
trattenevo il respiro.

giovedì 17 settembre 2015

Questa è l'intimità





Qualche sera fa mi trovavo a San Lorenzo, 
un quartiere romano un po' malfamato.
Frequentato da giovani universitari,
è disseminato di locali e di ragazzi che
a ogni angolo ti chiedono se vuoi del fumo.

Me ne stavo in questa vineria a bere un bicchiere di bianco
- è tutta l'estate che bevo vino bianco -
accanto al mio tavolo c'erano due donne
sedute davanti a uno spritz
e un tripudio di olive, arachidi
e patatine.

Una di loro parlava a voce alta, gesticolava animatamente
 e quando ho prestato ascolto alla sua voce
ho sentito (tutti hanno sentito):

... questa è l'intimità, il tuo uomo che, quando
tornate a casa, ti toglie le mutandine
e se le porta al naso. Poi le butta via e ti lecca
la fica fino a farti venire, senza che tu vada prima al bagno.

Questa è l'intimità, è il tuo uomo che ti guarda
venire, e che mentre viene ti dice "guardami,
guarda cosa mi fai".

Questa è l'intimità, è evitare di nascondere le proprie
paure e mostrarle all'altro come mostri il tuo orgasmo.

Questa è l'intimità, è il tuo uomo che si addormenta
con la faccia fatta dei tuoi umori; intimità vuol dire
non togliere via i rispettivi umori dal
viso, prima di baciarsi.

Questa è l'intimità, ripeteva come un mantra.
Questa è l'intimità.

E chi sedeva ai due o tre tavoli vicino al suo,
alla fine ha applaudito.

mercoledì 12 agosto 2015

L'amante con cui svaniscono i tabù



C'è questo bellissimo video, 
La filosofia del sesso orale di Alain de Botton, 
che in due minuti e mezzo mi ha dato più spunti di riflessione
di molte altre cose che io ricordi.

Ad esempio descrive benissimo il modo in cui
più cresciamo, più cominciamo a vergognarci della nudità 
o ci sentiamo in colpa se ci tocchiamo per darci piacere.

Ma resta sempre in noi la necessità di essere accettati
per ciò che siamo.

Questo ha a che fare col sesso orale:
si tratta di qualcosa che non faremmo con qualcuno
che non ci piace, lo troveremmo disgustoso.

"Ma, con la persona giusta, quando il disgusto
potrebbe essere al massimo, proviamo solo
accettazione, accoglienza e consenso",
dice de Botton nel video.

Ed è esattamente così,
ma mi ha fatto pensare ad altro.

Non è necessario provare disgusto 
per non desiderare certe cose:
anche se qualcuno ci piace potremmo rifiutare 
l'idea di condividere con quella persona
alcune esperienze sessuali.

Per esempio, sebbene anni fa mi piacesse un ragazzo,
mi disgustava vederlo eiaculare o rifiutavo
anche solo l'idea che mi penetrasse da dietro,
cose che invece in seguito con qualcun altro mi hanno
resa sessualmente molto appagata.

L'esperienza più bella consiste nel vivere
quei momenti in cui ti trovi a letto con qualcuno
e, attimo dopo attimo, scopri che con quella persona
ti piace fare molto di più di quello che pensavi;
il tuo universo sessuale si arricchisce di esperienze
di godimento che non credevi di poter sperimentare.

Pensavi non ti piacessero quelle cose e che non ti 
avrebbero mai fatto godere.
Invece poi trovi la persona che, facendo proprio quelle cose,
ti procura orgasmi epici.

E sembra che le sue mani siano state fatte apposta
per plasmare il tuo piacere; è una questione 
chimica, non ci sono altre spiegazioni.

Non è che non ci piacciono certe cose,
è che fatte con alcune persone diventano irrinunciabili
per il modo in cui proprio loro
le fanno, ovvero in un modo così splendido
da portarci in un soffio oltre i nostri tabù.

venerdì 17 luglio 2015

Spagnola e schiaffetti sui capezzoli | Video



Vi lascio il link di un video che a me piace molto,
in cui una coppia fa delle cosine deliziose.
Anzitutto una gloriosa spagnola,
che secondo me gli uomini devo amare molto
con chi ha le tette giuste, s'intende.
Non c'è il finale a spruzzo, ma giusto perché
il video continua.

Intraprendente e sfacciato, il ragazzo,
le pianta due schiaffetti decisi sui capezzoli,
che vista così sembra una figata;
io non li ho mai provati e mi sto chiedendo 
se al posto di lei godrei abbestia o se gli allenterei
un cazzotto per il dolore.

Ancora non lo so, ho i capezzoli 
parecchio sensibili, pure troppo.

Ma è bella l'idea di poter sperimentare
sempre qualcosa di nuovo, a letto.

Non vi dico altro,
godetevi questi due, 
io li adoro.

lunedì 13 luglio 2015

La questione dello scopamico





Elena sta per laurearsi e attualmente non capisce
un cazzo del 90% delle cose che fa.
C'è questo ragazzo, che le piace da anni,
non riesce più a guardare nessuno senza
provare indifferenza, lei vuole solo lui,
non c'è spazio per altri uomini.

Lui, irraggiungibile, stronzetto, alla ricerca
di non si sa cosa, non lo sa nemmeno lui,
come può saperlo?
Ma si sente solo.

Lei anche.
Le sue amiche si sono laureate tempo fa 
e sono volate verso altri lidi, ha solo
questa mezza pazza con cui confidarsi.

Mi racconta del suo desiderio per lui.
Vorrebbe che fosse un'amicizia,
perché quando ci ha fatto sesso si è solo
incasinata i neuroni, tutti.
Ma quando lui si passa la mano tra i capelli,
quando lo vede arrivare tra la gente,
mentre la cerca con lo sguardo e non la vede,
quando parlano di sesso, quando lui la guarda
e lei si volta quasi subito perché non riesce
a reggere quello sguardo senza sembrare un pesce lesso,
contiene a malapena il desiderio 
entro i confini del pensiero amichevole,
ripetendosi che non è la persona per lei.

Lui è bello e quando si stende sul letto di lei 
con pretesti stupidi, quando le fa capire 
che farebbe sesso con lei,
la fatica è troppa.
La vagina urla "cosacazzo me ne frega del tuo amor proprio,
qui abbiamo altre esigenze", lei si chiede cosa è meglio fare.

Come funziona con lo scopamico?
"Scopiamo, alzati e vattene", le dico,
queste sono le regole.
Ti viene in mente una cosa romantica
da fare con lui? Non farla.
Fate sesso? Non sentitevi il giorno dopo.
Non coccolatevi dopo l'orgasmo.
Non guardare le vostre foto.
Poi, chi può dirlo?
A volte per le donne fare sesso è come 
una roulette russa emozionale.

E poi?
Le chiacchierate che fine fanno?
Le birre amichevoli?
I pomeriggi a sparare cazzate?
Quel clima di confidenza assoluta che si era creato,
che fine fa?

Il desiderio urla ed è difficile da contenere.
Prima o poi i due sessi completeranno quel viaggio
magnetico che hanno intrapreso, l'uno verso l'altro,
no matter what.

L'attesa è finita, veniamo in pace.



lunedì 6 luglio 2015

Scopare con Tinder





Ultimamente per lavoro mi ritrovo a contatto
con persone che poi mi raccontano la loro vita sessuale,
inevitabilmente.
Ho smesso di chiedermi il perché.

Mi sono ritrovata in casa di questa ragazza,
la mattina presto, mentre rifà il letto
dopo una notte di sesso;
mi ritrovo spesso in situazioni ad alto 
contenuto di confidenze erotiche,
che a me piacciono moltissimo
perché osservo senza giudicare,
imparo sugli altri cose piccanti,
e forse anche su di me.

C'è questo ragazzo poco più che trentenne 
a cui piacciono le 35enni e 
le quarantenni, sarà un cliché?
Sì.

Comunque si scocciava ad aspettare il fato per conoscerle
e allora si è iscritto su Tinder.
Cos'è Tinder? Un'applicazione che si può scaricare sul proprio
telefono per geolocalizzare le persone vicine a noi,
una specie di geografia della scopata possibile.

Arrivo tardi, lo so, ma a me piace la vecchia maniera
per trovare qualcuno, tipo fare esperienze concrete,
venire a contatto fisicamente, prima che virtualmente, con qualcuno e
non scorrere su una lista di foto per capire chi mi scoperei.
Dico così, a naso e senza aver mai provato a usare Tinder.
A quanto ho capito si iscrivono persone 
normalissime, piacenti, non è il covo
virtuale dei disperati, ecco.

Nel giro di qualche settimana questo ragazzo ha conosciuto ragazze
italiane e straniere, fatto esperienze sessuali notevoli
e soddisfatto le sue fantasie. 
Non ha incontrato casi umani, che io sappia non ha 
contratto malattie sessualmente trasmissibili,
non l'hanno picchiato né sodomizzato.

E voi? L'avete usato?
Cosa ne pensate?
È il modo più veloce per 
trovare il piacere a due passi da casa?
Come vi piace imbattervi in qualcuno?
Sono curiosa.

martedì 30 giugno 2015

Capire il maschio






Non è impossibile, giuro.
Dopo aver accumulato un po' di esperienza
e soprattutto dopo essermi confrontata
con altre ragazze, sono arrivata a una conclusione ovvia
che però abbiamo sempre bisogno di tenere a mente.

L'uomo, in quanto tale, ragiona in termini molto semplici
e diretti, siamo noi che cerchiamo 
nei suoi comportamenti
un sottotesto, dei segnali e un non detto da capire.

Quando gli uomini non parlano chiaro cerchiamo
 di interpretare quello che fanno,
quello che dicono, quello che scrivono,
quali faccette usano
come fossero geroglifici, cerchiamo
un senso in ogni cosa, quando in realtà
basterebbe guardare ai dati di fatto.

Chiacchieriamo di tutto.
Ok, ma poi quando dovete uscire ti dà buca.
Stiamo benissimo insieme.
Ok, ma non ha mai nemmeno provato a baciarti.
Eh sì, ma forse è perché è stressato o ha paura di
rovinare l'amicizia.
No, è perché non gli tira abbastanza l'uccello,
altrimenti vedi se non ti rivoltava come un calzino.

È più o meno questo il tenore delle conversazioni
che ho in questi giorni con una ragazza che
ho conosciuto per lavoro.

Parlo così perché la diretta interessata
non sono io, altrimenti anche io pipperei abbestia
i neuroni a uno a uno, non sono diversa in questo,
ma vedo che è terribilmente snervante
tutto questo continuo interpretare, 
questo lavorio continuo della nostra mente 
su particolari che per gli uomini non sono niente, davvero.
Ruba le energie e invece quelle andrebbero 
spese in altri modi.
Ci siamo capiti.

Ciao.

venerdì 26 giugno 2015

Sogni erotici e un pizzico di Hitchcock





Ecco, stanotte ho sognato che tornavo sui banchi
di scuola, la mia vecchia scuola media,
per imparare non so cosa.

Guardavamo le scene di un film di Hitchcock
e leggevamo passi del libro da cui era stato tratto,
il nostro insegnante era Goffredo Fofi, 'na cosetta, proprio.

E mentre seguivo la lezione il ragazzo
seduto vicino a me lasciava scivolare
la mano tra le mie cosce, una mano da chitarrista,
con le unghie un po' lunghe; percorreva i
miei jeans scuri e raggiungeva il mio sesso.

Poi le dita cominciavano a muoversi in tondo, per stimolarmi,
 io mi eccitavo e volevo fargli sapere quanto mi piacesse.

"Vuoi che arrivi all'orgasmo, qui a lezione?"
ansimavo.
Allora ha ritirato la mano, ma, prima di andare via,
mi ha cinto la nuca con un braccio
e mi stampato un bacio sulle labbra, 
come fossimo alle medie.

La cosa che ricordo con piacere era che
sorrideva. Era felice di avermi agguantata.

Mi sono svegliata accaldata, sudata, il sogno ancora
vivo sulle mie pupille e nei miei ricordi.

Mi sono riaddormentata e, non contenta, ho ripreso 
a sognare di quelle lezioni, mi risvegliavo sul banco,
vicino a lui, che mi diceva che gli ero mancata e 
che non era riuscito a studiare.

Mi sembrava carino come sogno erotico,
molto meglio dell'ultimo, in cui mi masturbavo
con un vibratore a forma di Ken: infilavo
la sua testa sorridente in vagina.

Questo però lo racconto un'altra volta.


lunedì 15 giugno 2015

Attizza il fuoco





Non c'è niente di peggio di un amore tiepido,
quello che ti fa venir voglia di soffiarci sopra
come si fa con il fuoco della brace
per farlo attizzare; quel vorrei ma non posso
che si protrae per settimane, mesi e
ti lascia senza certezze, con poche frasi
pronunciate a mezza bocca.

Piuttosto che stare sul bivio
per così tanto tempo, preferirei
buttarmi in mezzo alla strada.
Scegli una via e percorrila,
non rimanere in bilico
per troppo tempo.

Io preferisco i tipi passionali
e decisi, che vanno a rapire la persona che 
desiderano,  non appena hanno il sentore 
che il desiderio sia ricambiato.
La vita è un attimo.

giovedì 11 giugno 2015

Io degli uomini non ho capito un cazzo




Ero sicura di piacergli,
dice lei.
E mi racconta una selva di aneddoti
per dimostrarmelo,
ma io tra questi non vedo una prova tangibile
di ciò che sostiene.
E insomma?
Insomma è venuto a casa mia con una scusa stupida,
poi siamo andati dove c'era l'erba,
siamo stati distesi per ore perché lui aveva voglia di 
stare all'aperto. E allora ho pensato che mi avrebbe baciata
sotto un albero.
E invece?
Mi ha detto che sabato sera esce con una.
Ah.
Io degli uomini non ho capito un cazzo.
Eh.

lunedì 27 aprile 2015

Un tipo di donna che piace, la profumiera





Sicuramente è una questione di masochismo.
Non mi so dare altra spiegazione, quando vedo che agli
uomini piacciono le profumiere.
Chi sono?

Sono quelle donne che, a determinati tipi di uomini
adorano farla annusare, ma che non si concedono.

Le lusinga piacere agli uomini, accettano
di buon grado complimenti e gentilezze
d'ogni sorta, ma, anche se avete con loro molto
in comune, ridete insieme e godete l'uno della 
compagnia dell'altra, non ve la danno.

Probabilmente non siete abbastanza fighi ai loro occhi,
o sentono il vostro bisogno di figa e allora la tensione sessuale
nei vostri confronti scende ai minimi storici, 
ma vuoi mettere i benefit che un rapporto del genere
può dare loro? 
A noi se non sono belli e dannati non piacciono,
e a voi piacciono le profumiere.

Ho capito che l'odore di figa è sempre buono,
ma piegatemi perché vi fate fare fessi così, spiegatemelo.
Sono curiosa.


martedì 21 aprile 2015

Questione di stronzaggine maschile






Insomma ero per strada, col mio bel muffin al triplo cioccolato,
avevo appena finito di formulare un pensiero che suonava così:
Quale problema un muffin non può alleviare almeno un po'?
Sono passata davanti a due ragazzi che hanno detto:

Un muffin... saranno carenze d'affetto!

Io mi sono limitata a girarmi e guardarli male,
ho continuato a masticare, piuttosto che urlare:

E invece voi sempre troppe seghe, eh?

Ho pensato che urlare così non fosse appropriato per una ragazza.
Sarà che è un brutto momento, sarà che oggi è una ricorrenza
che mi mette tristezza e il tempismo di quella battuta
non è stato proprio ideale,
ma a volte gli uomini sanno essere proprio stronzi.

Esattamente come noi donne.


martedì 24 febbraio 2015

Il fascino delle insicurezze




Questo titolo meraviglioso non è roba del mio sacco,
io non avrei mai pensato che le insicurezze potessero
avere un fascino.
L'ho letto su Internazionale in un articolo di Oliver Burkeman 
ché, per dirla come il giovane Holden,
a momenti ci restavo secca.
Dice, per esempio:

Quando ci si vergogna dei propri desideri,
un possibile meccanismo di difesa è dichiarare
categoricamente che è vero il contrario.

Quante volte sarà successo a letto?
Voglio dire, ho negato certe cose per anni e poi...
e poi tu, maschietto là dietro, lo so che ti piacerebbe
essere stimolato proprio lì nell'ano, eppure dici di no!

Sto sdrammatizzando.
Dice ancora:
È anche per questo che bisogna sospettare
di chiunque continui a ripetere quanto è contento
di essere single o sposato, di non avere figli o di averli:
sembra che voglia disperatamente convincere se stesso.

Di queste persone è pieno il mondo e 
si portano dietro ferite amare.
Cito ancora:
Le cose di cui le persone scelgono di parlare o di scrivere,
i mestieri e i tipi di rapporti che le attraggono
spesso non esprimono le loro preferenze,
ma piuttosto indicano quello che più le tormenta.
Questo mi affascina proprio.
Faccio il medico perché sennò ucciderei,
scrivo di sesso e rapporti sentimentali perché
mi tormentano.

E poi, la definitiva:
Quasi per definizione, le cose che abbiamo capito perfettamente
ci annoiano, mentre troviamo decisamente più affascinanti
le questioni irrisolte.
Siamo pubblicità ambulanti dei nostri tormenti interiori.
Le questioni irrisolte mi sanno di quelle cose che ci puoi scrivere romanzi,
specie se non vai dall'analista a sviscerarle;
i tormenti interiori ce li portiamo scritti sul viso,
scavati nella pelle,
acquattati nelle viscere, sulla punta della lingua.

mercoledì 28 gennaio 2015

Rinunciare ai leggins per non tentare gli uomini



No, non è Lercio.
E' una blogger d'ispirazione cristiana
per onorare suo marito e non provocare
pensieri impuri negli altri uomini.

Allora via i tubini.
Via le parigine.
Via i corpetti.
Via maglie aderenti.
Via le gonne.

Ho sentito dire che un uomo
viene stuzzicato dalle ballerine.
Via pure quelle.

Ma insomma chi ha sancito che un leggings
è peggio di una minigonna o di una camicetta scollata?
Questa è discriminazione!

E rinunciando a un capo d'abbigliamento,
Veronica Partridge non sta ammettendo che sia giusto 
così perché di fatto l'uomo è incapace di trattenersi e perché la donna
si deve sempre limitare, dopotutto?

La blogger dice che i leggings provocano pensieri sporchi.
Quindi? 
Attirano gli sguardi degli uomini.
Dunque?

Che preghi di non ritrovarsi un ballerino provetto
che indossa leggings senza conchiglia.

lunedì 12 gennaio 2015

Sul luogo del "delitto sessuale" | Smell of sex





Sempre più spesso,
dopo aver fatto l'amore torno sui luoghi 
del tuo corpo, dove sono stata a godere.
A cavalcioni su di te,
il mio odore è rimasto sotto la tua pancia
e ripercorro la tua pelle, insieme al ricordo
vivo, il racconto dei miei umori.

Li annuso.
Ci sono odori diversi, il mio soltanto sul tuo basso ventre,
e più in basso quello nostro, fatto dei tuoi e dei miei umori.
Sono rimasti là, impiastricciati insieme.
Sottovalutati.



Buon anno a tutti,
sperando che non sia proprio com'è stato finora.