mercoledì 25 settembre 2013

Bravo Quit The Doner




Ok, questo post è insolito.
Ma vorrei davvero sottolineare i meriti
di un blogger che trovo veramente geniale 
e che ha vinto il premio Macchianera per
il miglior post. Si intitola:



Chi mi segue su Twitter sa che ogni tanto ne tiro
giù qualcuna sui grillini. A me piace moltissimo confrontarmi
sui temi della politica, lo faccio da sempre, con fascisti,
leghisti, comunisti, democristiani, e così via.
Gli unici con cui non riesco ad avere un confronto
che non sfoci nella lite rabbiosa sono alcuni grillini.
Non scherzo se dico che ho perso delle belle amicizie
o forse non lo sono mai state fino in fondo.
Ci sono quelli che mi permettono di restare delle
mie idee e altri chedevono a tutti i costi farmele cambiare.
Per questo ho il dente avvelenato con loro, 
perché, come dice giustamente Quit nel suo post:

L’idea che qualcuno possa avere delle idee diverse dalle loro 
e abbia ciònostante una dignità intellettuale, non li sfiora neanche lontamente.

 Amen.
Ne lascio ancora delle chicche:

Se ogni volta che lo sentite parlare (Grillo, ndr) in piazza non vi vengono i brividi lungo la schiena o a scuola avete avuto un pessimo insegnante di storia o siete Gianroberto Casaleggio.

 Ha il controllo totale del partito. Ha deciso espulsioni alla minima infrazione dei suoi regolamenti e ha sempre agito rapidissimo con la logica del “Colpirne uno per educarne cento”.

  Secondo Beppe Grillo quindi da condannati non si può fare il singolo parlamentare ma si può benissimo essere a capo di un nutrito gruppo di deputati e senatori. Un salto logico orwelliano.

Il messaggio è “come può essere Casaleggio, uno che 
1. Non ha potere su sua moglie e 
2. ha un orto a Quincinetto, essere un uomo potente e diabolico?”
Ma anche Hitler amava i cani.

Oggi a bloccare le attività cerebrali non è più la paura del terrorismo
 ma quella del futuro, mischiata con una rabbia 
le cui ragioni sono profonde e spesso poco comprese da chi la prova
Tutti i movimenti politici che basano il loro successo 
sulle sensazioni invece che sui ragionamenti 
sono sempre movimenti estremamente pericolosi.

Sono cose che penso da una vita, ho provato
pure a dirle con calma, ma 
- lo dico con dispiacere e non con disprezzo -
la maggior parte dei grillini che conosco o di cui leggo
i commenti sui social network sono ignoranti.
Sono appassionati di politica dell'ultim'ora,
quindi ne ignorano i meccanismi, dal primo
all'ultimo. Ecco che certe argomentazioni storiche, filosofiche
d'attualità, non sortiscono alcun effetto, perché
non sono guidati da un ragionamento lucido, 
ma dalla rabbia per la precarietà della società
in cui viviamo. Rabbia, peraltro, condivisibile in toto.
Ma la soluzione, per me, non è Grillo.

lunedì 23 settembre 2013

Masturbazioni letterarie



A che età avete cominciato a masturbarvi?
Io ho sentito il primo formicolio abbastanza presto e sono salita
a cavallo di una sedia per assecondarlo.
C'è chi si tocca guardando video su Youporn,
chi vedendo interi film, qualcuno userà ancora le riviste...?
E c'è anche chi si masturba leggendo.
Ci sono cose che le ragazzine non possono proprio fare,
tipo vedere pornazzi senza essere beccate con vergogna,
per tutto il resto ci sono i fumetti giapponesi
e la letteratura erotica.
Da piccola sentii irresistibile il desiderio di toccarmi
mentre leggevo i racconti di Ercole Patti,
l'autore di Un bellissimo novembre,
vi ricordate?
A Patti piacevano gli amori un po' incestuosi,
quelli dei primi fremiti giovanili,
come la cugina invitante o la giovane zia procace.
Io china sul libro, a pancia in giù e una mano sotto.

Il fumetto che mi faceva bagnare invece era
Dna 2, di Masakazu Katsura.


...insieme all'intramontabile Kimagure Orange Road,
mai visto un personaggio più bello e sensuale
di Madoka.




C'è chi mi ha confidato di essersi fatto le seghe leggendo De Sade.
Io mi eccito al solo pensiero di lui con il libro in una mano
e il pene nell'altra. E lo sperma.

martedì 17 settembre 2013

How do you like it? - #A me a letto piace




A me a letto piace il primo tocco della sua lingua sul mio sesso,
somiglia molto ad una scossa;
e io sono sempre tesa, ma lasciarmi andare, oh, è facilissimo;
a me a letto piace quando sono talmente eccitata che
il suo pene scivola dentro con gran piacere,
i miei umori che lo avvolgono.
A me a letto piace pensare al suo orgasmo imminente,
 sentire poi i gemiti che l'accompagnano
e lo sperma.
A me a letto piace essere strumento del suo piacere,
oh, che venga strusciandosi su di me...
A me a letto piace pure quando arrivo al culmine del piacere,
ma senza venire, e faccio sì che quel culmine duri
ancora e ancora.
 A me a letto piace quando spinge forte mentre vengo,
più forte di prima, e continua con piccoli affondi finché ce n'è,
finché si continua a contrarre lo spazio tra le mie cosce.

More More More, How do you like it? 

lunedì 16 settembre 2013

A vivere insieme?




Ho deciso di andare a vivere col mio uomo, tempo fa.
Non ho mai avuto il minimo dubbio, devo dire...
Abbiamo passato l'inverno insieme, nei periodi in cui
entrambi non lavoravamo esistevamo solo noi,
e lui dormiva sempre da me.
Colazione insieme.
A me dopo aver mangiato piace sempre andare a
sedere a cavalcioni su di lui, e parlare, non chiedetemi perché.
Butta la spazzatura, sa cucinare, la lecca magnificamente...
why not?
Ora che siamo lontani penso sempre a quando mi svegliava
con un bacio.
Ma sfortunatamente sto leggendo un libro strano, si chiama
La sonata a Kreutzer, di Tolstoj.
Non l'ho ancora letto tutto, ma la metà mi ha scioccata abbastanza.
Tra le prime pagine c'è una tirata sul matrimonio 
che potremmo tranquillamente controfirmare tutti,
perché sono le nostre paure messe nero su bianco.

- L'amore è l'esclusiva preferenza di uno o di una persona rispetto
a tutti gli altri,- ella disse.
- Preferenza per quanto tempo? Per un mese, per due, o per mezz'ora? -
proferì il signore canuto, e si mise a ridere.
[...]
- Per quanto tempo? per un pezzo, per tutta la vita certe volte, - 
disse la signora alzando le spalle.
- Ma questo c'è solo nei romanzi, e nella vita non c'è mai.

Ma preferisco leggere questo.
Mi sorprende una cosa...a volte ho avuto una gran paura
di affrontare la vita, non ho molta fiducia in me stessa,
così mi sono rifugiata in un isolamento, in una chiusura
che mi proteggesse da tutto ciò che c'era fuori delle mie quattro mura.
Bene. 
Questo...il matrimonio, la voglia di creare una famiglia,
 è una delle cose da cui non voglio proteggermi, una di quelle
 a cui voglio andare incontro.
Anche se nella mia famiglia vedo tante unioni
disastrose.