mercoledì 31 luglio 2013

Gli uomini della mia vita




Raccolti nei sogni.
Tra i miei sogni ricorrenti c'è sempre stato
quello di dover tornare a scuola.
Stessi compagni, stessi insegnanti, stesse aule,
come se nella vita non avessi imparato mai niente,
come se fossi rimasta sempre allo stesso punto.
Stanotte no, la scuola era diversa,
tecnologica, aule nuovissime, insegnanti giovani,
ma non sapevo dov'era, mi affidavo al tassista.
E tra i miei nuovi compagni s'aggirava il fantasma di mio padre,
io ero dispiaciuta, ma anche risollevata, perché nella 
morte avevo ritrovato un rapporto esclusivo con lui.
Senza la matrigna stronza di mezzo;
senza la nonna col complesso d'Edipo per il figlio.
Lo potevo vedere solo io, come nei cartoni animati.
Era triste, mi passava fogli accartocciati,
le sue lettere intrise di malinconia.
E il mio romanzo, che aveva preso a correggere,
lui che mi ha trasmesso l'amore per la penna
senza saperlo.
Mi pare che il rapporto con mio padre
somigli molto a quello con un grande amore impossibile.
Impossibile.
E quell'amore non muore.
Poi c'è l'altro amore,
quello che mi viene una gran voglia di farci un figlio.

sabato 27 luglio 2013

Il concetto di famiglia - Jackson Pollock



Il concetto di famiglia per me è astratto.
Come i dipinti di Pollock, tipo, no?
C'è chi ne sminuisce la pittura, per me quest'amore è cominciato
 quando puntai il videoregistratore su retequattro, in piena notte, 
per registrare Pollock, il film di Ed Harris,
che era pure il protagonista.

Un uomo, anziché stare faccia a faccia con 
la tela, sul cavalletto, la stende per terra; anziché usare solo
le braccia, dipinge muovendosi con tutto il corpo, come se danzasse;
anziché poggiare il pennello contro la tela, 
lascia che il colore goccioli, a seconda dei suoi 
movimenti. E che colori. 
Per me è magico, rivoluzionario, come quando 
Monet dipingeva con le dita le ninfee o
il duomo di Rouen nelle varie ore del giorno,
per vedere com'era diversa la luce.
E poi, stando giorni e giorni sul pavimento, le sue opere diventavano
un memoriale - un ricettacolo - di tutto ciò che c'era nella stanza 
dove dipingeva, quindi cenere di sigarette, polvere...
Sto divagando.
E' che la famiglia non mi piace.
Meglio Pollock.




Per me famiglia sono al massimo due persone.
Cugini, zii, bisnonni, non sono più famiglia.
La famiglia, non è detto che viva a casa con te,
spesso a casa ci ritroviamo i peggiori stronzi.
A volte nemmeno tuo papà è famiglia.
Se pensa che tu non meriti niente,
che, in quanto figlio, devi dare è basta,
devi portare rispetto.
Così, per astratto.
Perché il suo pennello ha lasciato gocciolare
sperma incolore nel ventre di tua mamma.
Ma non basta eh, riconoscere ad un genitore l'autorevolezza
 è qualcosa che avviene col tempo, non
è dato giusto perché ha generato.

Per me la famiglia in cui credere è solo quella che vorrai
creare, col viso rivolto al futuro.
E ti fotte che pensi che non farai gli errori
dei tuoi stessi genitori;
ma se prendi atto del fatto che ne farai altri,
che anche tu lascerai ai tuoi figli dei complessi,
e che devi essere pronto a metterti continuamente
in discussione per parlarne con loro
va un po' meglio.

Per me famiglia, il più delle volte, sono stati gli amici.



venerdì 19 luglio 2013

La felicità coniugale è incompatibile col personal trainer




Vi è mai capitato di prendere una coppia a modello del 
rapporto che vorreste?
A me no.
Però mi è capitato di pensare ad una coppia di amici miei
come a chi "ce l'ha fatta".
Li chiamerò Francesco e Vania.
Lui era sposato con la donna sbagliata e quando ha
incontrato Vania aveva una paura tremenda:
tredici anni di differenza tra loro, si sono sposati
da qualche anno, superando problemi di 
ogni sorta, di lavoro, di salute, di soldi.
E sono lì,
coi loro gatti, la casa che rimodernano a poco a poco,
condividono le stessa passione per lo schermo
piatto in salone e le lasagne al ragù.
Ma non hanno una vita sociale.
Questo è il punto debole di cui mi accorgo
quando muovo il culo per andare fuori città a trovarli.
Vania ha da poco deciso che la lasagna
non vale il sovrappeso e che le sigarette
non valgono la forma fisica: si è iscritta in palestra.
Qualche giorno fa mi confessa di avere un debole
per il personal trainer.
Quando lo vede arrivare il coso che segna i suoi
battiti cardiaci fa un balzo, così dice lei.
E io non mi sento troppo bene.
"La gestione è tutto", dice lei, convinta
di stare affrontando bene la situazione, anche se
si sente come la vittima attratta dal suo carnefice.
Questo succede a non frequentare nessun altro che tuo marito,
penso; la supereranno, perché Francesco è l'uomo che vuole accanto
e Vania è una donna molto forte, con le idee super chiare.
Mi ripeto che ho ancora fiducia in loro,
anche se mi sento un po' triste.
Che c'entra il video?
Niente, è che ho visto gli Atoms for Peace
a Roma, l'altro ieri, e ancora mi devo riprendere.

Ciao

mercoledì 17 luglio 2013

Sesso e gravidanze


Se dobbiamo proprio dirla tutta, io ci penso. 
Oltre a desiderare un cane di nome Frottage e un gatto di nome Milf, 
ultimamente penso pure alla maternità. 
Anche perché di recente sono uscita 
con una neo mamma ansiosa di raccontarmi 
i fatti suoi e così ho tratto alcune conclusioni:
- voglio fare sesso anche durante la gravidanza,
con le dovute precauzioni per non creare danni al feto, chiaramente.
- tagliatemi tutto, ma non la figa:
a questa ragazza hanno dato non so quanti punti
 per un taglio necessario al momento del parto.
Vi lascio immaginare quali problemi ha avuto quando
ha ricominciato ad avere una vita sessuale.
Per il carattere che mi ritrovo, non riuscirei
a fare sesso serenamente, se dovessero praticarmi
un taglio proprio in vagina. È un mio limite, lo so. 
- la perdita di sensibilità dei capezzoli, a causa dell'allattamento
mi spaventa un po'...ma hanno già provveduto
 a rassicurarmi su questo. 
Per il resto non finisco mai di stupirmi
della perfezione del corpo femminile.
Finché allatti non rimani incinta e niente ciclo.
Tutto è votato al bene del bambino che è appena venuto al mondo. 
Che esseri meravigliosi, le donne.


giovedì 4 luglio 2013

Ti masturbi ed io ti guardo




Una delle cose più eccitanti è immaginare
l'oggetto del proprio desiderio che si tocca.
Figurarsi, poi, cosa dev'essere vederlo dal vivo,
mentre si dà piacere. Quante cose si potrebbero imparare
in poco tempo, sul modo in cui soddisfarlo?
Si tratta di una delle cose più intime che possano esserci:
nessuno sa toccarci come lo facciamo noi stessi,
in pochi sapranno come percorrere quelle strade
che conducono al nostro piacere, per esplorare sensazioni
che vanno sperimentate da soli, in primo luogo,
e poi con gli altri.

Ecco, se immagino il mio uomo col pene
in mano, io non capisco più nulla.
Come farà? Metterà un po' di saliva sul 
palmo della mano, prima di toccarsi? 
Un amico usava l'olio solare...
I suoi saranno movimenti lenti o veloci ed intensi?
Gli piacerà stimolarsi altri punti del corpo
mentre si tocca?
Gli piacerà farlo da seduto o sotto la doccia?

Spero di scoprirlo presto.